E’ una delle discipline della medicina tradizionale Thailandese insieme al noto massaggio, alla meditazione e all’erboristeria. Jivaka Kumar Baccha, amico personale di Buddha e medico della comunità del Maestro, vissuto intorno al 500 a.C. le sviluppò per gli eremiti che esercitavano delle pratiche interiori molto particolari che li portavano a compiere meditazioni per tempi estremamente lunghi e quando interrompevano il loro stato d’immobilità per dedicarsi al proprio sostentamento avevano la necessità di usufruire di strumenti adatti al ripristino delle attività funzionali e locomotorie del loro corpo. Da qui la pratica di ginnastiche e di auto massaggio, ideate con l’ausilio della sensibilità acquisita.

La pratica di questa disciplina si è mantenuta viva nei secoli grazie all’esercizio e all’insegnamento operato dai monaci all’interno del templi. A Bangkok, nel tempio di Wat-Po, sono conservati testi antichi, alcune delle 120 statue originali che raffigurano Jivaka nell’esecuzione delle tecniche Yoga e 80 disegni che raffigurano le statue stesse. Ogni disegno è corredato dalla descrizione, in antica prosa lirica espressa sotto forma di metafora, che fornisce indicazioni sull’esecuzione dell’esercizio e dei benefici terapeutici.

“Dagli occhi ardenti di vive fiamme della maschera Gigante
assumi la posa di danza con le braccia allargate
premi le mani sulle anche è questo il rimedio ai crampi
nelle braccia e nelle gambe”

Antica prosa lirica